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sigismund thalberg

Nato a Pâquis (Ginevra) l'8 Gennaio del 1812 dichiarato come figlio di Joseph Thalberg e Fortunè Stein, ma di nazionalità austriaca perchè probabilmente figlio naturale del Principe Moritz Dietrichstein e della Baronessa von Wetzlar.

 

Destinato alla carriera diplomatica nel 1822 fu inviato a Vienna, dove iniziò a studiare, nello stesso tempo, musica con A. Mittag, fagottista dell'Opera, e più tardi con S. Secter e J.N. Hummel.

 

All'età di 14 anni debuttò con grande successo a Vienna dove, due anni più tardi, gli furono pubblicate le sue prime composizioni. Nel 1830 iniziò tournèes concertistiche in Germania e Inghilterra e nel 1834 fu nominato virtuoso della Camera Imperiale; continuò i suoi studi con Moscheles a Londra, con Pixis e Kalkbrenner a Parigi dove nel 1836 debuttò con il suo Concerto per pianoforte e orchestra in fa minore op.5, ottenendo uno straordinario successo la cui eco lo rese in breve tempo famoso in tutto il mondo.

 

Dal punto di vista compositivo l'arma vincente di Thalberg furono le fantasie drammatiche su temi d'opera, nelle quali adottò una serie di formule tecniche innovative e rivoluzionarie, che fecero del suo pianismo, nella prima metà dell'Ottocento, l'unico a potersi contrapporre allo strapotere pianistico di Liszt -grande fu infatti la rivalità fra i due grandi pianisti, tanto da suscitare una accesa polemica, fra Berlioz (partigiano di Liszt) e Fètis che ebbe luogo sulle pagine della Gazette Musicale de Paris, polemica che sfociò a Parigi in un pubblico concerto-sfida fra i due contendenti.

 

Questo celebre incontro-scontro avvenne la mattina del 31 marzo del 1837 nei saloni del palazzo della Principessa Cristina di Belgioioso e, più che stabilire un vinto e un vincitore, sancì in maniera definitiva e inequivocabile la grandezza e le peculiarità di entrambi gli artisti.

 

Thalberg ebbe grandi riconoscimenti anche dai musicisti a lui coevi: Hanslick, Donizetti, Mendelssohn (che ne ammirava la forza incredibile) e Robert Schumann che, sebbene in genere non ben disposto verso i grandi virtuosi del pianoforte, fece per Thalberg un'eccezione criticando in maniera estremamente positiva, nella sua rivista Neue Zeitschrift für Musik, la Fantasia sulla Norma op.12, il Capriccio op.15, il Notturno op.16, le Variazioni op.17 e lo Scherzo op.31.

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Avendo sposato ne 1844 la figlia del basso-baritono napoletano Luigi Lablache, Francesca, nel 1864 si trasferì a Napoli dove, affiancando ad una notevole attività concertistica internazionale un'intensa attività didattica, determinò la nascita della Scuola pianistica napoletana di cui oggi è il riconosciuto caposcuola.

 

Durante la sua carriera effettuò tournèes in tutta l'Europa, negli Stati Uniti e in America Latina, lasciandosi alle spalle uno stuolo di ammiratori che ancora oggi lo celebrano attraverso la Thalberg Society in America che conta membri in tutto il mondo e con il Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg con sede a Napoli.

 

Alla sua morte, avvenuta a Napoli il 27 Aprile del 1871, gli furono tributati onoranze (...)fra le più clamorose tra quante ne abbia mai immaginato il secolo d'oro della retorica funebre, discorsi, componimenti poetici, sontuosa edilizia cemiteriale e il monumento marmoreo nella Villa Comunale di Napoli (da Il pianoforte a Napoli nell'Ottocento di Vincenzo Vitale).

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LA VITA

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